Respirazione Olotropica come cerimonia sciamanica
di Mario Lorenzetti

HSB – Holo Sacred process & Breathwork tm

L’HSB (Holo Sacred process & Breathwork) è uno degli strumenti più importanti nel processo arcaico di individuazione chiamato via sciamanica del cuore rappresentato nella ruota di medicina.
È una modalità esperienziale autoconoscitiva che permette di sperimentare livelli profondi della psiche, normalmente non accessibili. È una via non direttiva, non giudicante, empatica nell’attivare un naturale processo psico/spirituale di autoguarigione di ferite profonde di cui spesso abbiamo perso memoria. Utilizza il potenziale di guarigione degli stati non ordinari di coscienza, già conosciuto nelle culture ancestrali e che attiva il Guaritore Interiore (Inner Healer) così chiamato da Stanislav Grof. É anche uno spazio sacro trasformativo, nel percorso di far emergere il centro spirituale di ciascuno. Nelle tradizioni sciamaniche la malattia è conseguenza dell’allontanamento dal sacro o della violazione di questo (M. Eliade). In questa esperienza, ci muoviamo verso quel centro sacro transculturale delle tradizioni spirituali.

L’HSB integra il setting olotropico, la cartografia transpersonale e gli insegnamenti di Stanislav Grof (dimensioni biografiche, perinatali, transpersonali, sistemi COEX ed emergenze spirituali) con quelli di Michael Smith, sciamanico-cherokee e transculturali, con il processo di individuazione junghiano e il Sacred Breathwork (Grof e Smith sono entrambi miei insegnanti) nell’ancestrale visione sciamanica del mondo. Benchè le tecniche di respiro siano conosciute e utilizzate in varie pratiche sciamaniche native, Michael Smith è stato il primo sciamano che, a mia conoscenza, nel nostro contesto culturale, dopo aver lavorato con Grof ai primordi dell’olotropica, ha saputo integrare il breathwork in modo organico nello sciamanismo del cuore.
In questo contesto, in cui psicologia transpersonale e via sciamanica sono alleati, si procede nella direzione di ciò che nello sciamanismo viene chiamato Hollow Bone, Osso Cavo, aperti a ciò che il Grande Spirito ci soffia dentro, di cui siamo parte. Procedere integrando l’ombra, svuotando le false identità di se stesso (ferite, cristallizzazioni psicosomatiche, ecc.) per aprire il cuore e andare verso l’autenticità. Non un cuore che obbedisce alla mente, ma una mente che obbedisce al cuore. Manifestare l’unicità e la particolarità della nostra natura umana individuale, fare della nostra vita un atto creativo, diventare artisti dello spirito. Grof con altre parole esprime lo stesso concetto, cioè che le guarigioni diventano più significative quando arrivano nella profondità della dimensione spirituale.

La HSB utilizza tutti gli strumenti esperienziali della respirazione olotropica come la respirazione profonda e veloce, la musica evocativa, la piena espressione emozionale e dinamica del processo, il lavoro opzionale sul corpo (body work) per quei blocchi energetici che hanno più difficoltà a sciogliersi, il disegno (mandala) e la condivisione verbale. La sessione di respirazione olotropica viene tuttavia ritualmente e simbolicamente posta al centro della ruota di medicina (che è la manifestazione amerindia della costellazione archetipale transculturale dello spazio/cerchio sacro, Axis Mundi, Albero Cosmico) ed é così una cerimonia sciamanica. Si apre e si chiude nel cerchio sacro attivando le energie archetipali e numinose delle direzioni, che sono gli archetipi della ruota di medicina/cerchio sacro (corrispondenti anche alle stagioni della vita umana) e dell’Axis Mundi, “alleati” e punti di riferimento del processo di crescita personale.
L’Est dove sorge il sole è connesso alle cose nuove, alle visioni, al sogno e a ciò che è in potenza e da realizzare nella vita, il bambino.
Il Sud dove il sole è alto nel cielo, rappresenta l’empowerment, il germoglio che diventa albero, la realizzazione della visione, di ciò che è in potenza in noi, l’individuazione, il giovane adulto.
L’Ovest, dove il sole tramonta, é connesso all’ombra, al lavoro interiore del guaritore ferito e lo spazio interiore da liberare perché la visione dell’Est e la propria autentica e natura profonda possa manifestarsi e realizzarsi senza essere ostacolata da problemi, traumi antichi e COEX.
Il Nord è la direzione del freddo, degli antenati, dell’insegnamento, dell’aiuto, della compassione sacra e dell’empatia. Tutti conosciamo e abbiamo sperimentato questo archetipo nelle occasioni in cui siamo stati aiutati o abbiamo aiutato, è l’età dell’esperienza e della saggezza.
Nell’Axis Mundi troviamo in alto Padre Cielo, il Grande Spirito senza forma e i maestri spirituali, archetipi del mondo superiore. In basso Madre Terra che ci nutre, di cui siamo fatti e a cui torneremo e gli archetipi animali, spiriti del mondo di sotto. Infine il centro, dove il Grande Spirito si manifesta in ognuno di noi: il nostro cuore, che dobbiamo ascoltare e seguire in questo insegnamento, lasciare che il sacro ci parli attraverso il cuore, che il Grande Spirito ci guidi.
Il Guaritore Interiore olotropico si sintonizza così con la “medicina” degli archetipi delle direzioni e in questo modo viene integrato nella concezione amerindia della via del cuore come processo arcaico o junghiano di individuazione. Detto in altre parole, da questo punto di vista, il Guaritore Interiore non è che un modo di manifestarsi del Grande Spirito, l’energia numinosa che permea tutto l’esistente. Come insegna Michael Smith, abbiamo bisogno di un modello psicologico che includa al suo interno il centro spirituale di ciascuno: l’Axis Mundi interiore. Il Sè archetipico junghiano. che porta in sé la funzione dello Spiritus Rector e che è anche olotropico, (dal greco olos trepein, che ci fa procedere verso l’interezza), integrando assieme il cielo, la terra e gli opposti, le parti frammentate o rimosse dell’anima. Può essere chiamato il Grande Spirito interiore.
Alce Nero dice: “Il Grande Spirito abita nel cuore di ogni creatura, anche la più piccola formica.” É il potere curativo che corrisponde al Guaritore Interiore, che ognuno di noi porta dentro e al quale dobbiamo arrenderci.

Estrazione sciamanica e recupero dell’anima nel HSB.
Nel body work olotropico c’è una connessione con l’estrazione sciamanica. Quando la piena espressione emozionale e dinamica del processo non riesce da sola ad esaurire i serbatoi di energia bloccati nel corpo, il body work diventa un importante strumento opzionale di guarigione che può accompagnare e integrare il processo in dimensioni che in alcuni casi possono assumere un livello di profondità al quale la persona difficilmente potrebbe arrivare se non accompagnata. Energie psicospirituali bloccate e cristallizzate nel corpo e nelle emozioni hanno modo di essere “estratte” o meglio autoestratte, cioè di venire in superficie e di liberarsi.
Le forme di breathwork che non utilizzano il body work rischiano di non accompagnare con la necessaria sufficiente profondità nel completare il processo.
Esperienze di autorecupero dell’anima possono avvenire durante il processo olotropico. L’olotropica è anche un processo di empowerment e di integrazione di parti di sé di cui s’è perso memoria, a volte molto antiche, anche di natura non biografica.

L’HSB è il prodotto della ricerca, della collaborazione di due facilitatori e ricercatori con decenni di esperienza: Mario Lorenzetti (I) e Eva Morales (CH) che integrano così gli insegnamenti transpersonali di Stan Grof con quelli sciamanico-junghiani di Michael Smith.